BIO Come ceramista e arteterapeuta prediligo l’argilla tra i materiali artistici perché incoraggia il dolce fantasticare e mi aiuta a raccontare.
IL MIO PROCESSO CREATIVO
Ritorno alla vita attiva è il titolo che ho scelto di dare al lavoro presentato in occasione della mostra “Stanze”.
Il tema invitava a contattare quel luogo nel quale si custodiscono i desideri e i sogni che ciascuno immagina e vuol realizzare o che ha visto svanire nei momenti di difficoltà. Stanze intime, metaforiche, visioni.
Quando l’invito a partecipare alla mostra è arrivato, stavo lavorando con i semi in compagnia di un sentimento d’amore per il ricordo di una donna vissuta tanto tempo fa nella mia città. Una poetessa legata al mondo della natura e della botanica. Un’immagine che mi ha accompagnata nei mesi di “confinamento” vissuti durante il COVID quando ho sentito il bisogno vitale di avvicinarmi fisicamente alla natura.
Di abitarla come non avevo mai fatto prima, lavorando l’argilla all’aperto tra i canti degli uccelli, il suono del vento. Immersa in essa, diventandone parte.
Questa condizione mi ha fatta sentire dentro uno spazio che man mano si definiva sempre di più e cosi ho pensato di raccontarlo con questo lavoro artistico.
L’immagine della poetessa mi ha permesso di sognare e di giocare con il tempo attraverso la sua figura di donna, che ho incarnato e imitato passeggiando negli stessi luoghi raccontati alla ricerca di quella flora che lei chiamava ”fiori di campo, amici miei”.
Ho scoperto e riconosciuto fiori e piante spontanee di cui ho raccolto i semi con l’intenzione di farli crescere ancora. Durante il processo artistico attraverso semplici gesti ho unito semi,argilla e humus. Ho aspettato e mi sono sorpresa.
La mia Stanza è il grembo della terra dove il seme viene custodito il tempo necessario. Dorme al caldo, al buio fino al momento in cui, sollecitato dalla luce, dall’acqua e dalla cura, tornerà alla sua vita attiva compiendo il ciclo della vita.